Capanne
Il borgo delle Capanne è ricordato per la prima volta in un placito della contessa Matilde contro alcuni nobili residenti a San Miniato, redatto a Pisa il 4 marzo 1074 su insistenza dell'abate di San Ponziano a Lucca. In un atto del 1160 di Guelfo, marchese di Toscana, la località è citata come Cavane. Il nome deriva dal fatto che nel posto esistevano, fin dall’epoca più antica, bassi fabbricati (capanne) che, nel tragitto Pisa-Firenze o viceversa, funzionavano da stazioni per postiglioni di vettura di posta, di carrozze signorili, di carri per trasportare merci , qui si fermavano i viaggiatori per riposare e per far riposare o cambiare i cavalli. Tutto ciò portò i capannesi ad intraprendere l'attività di "barrocciai". Con il miglioramento delle vie di comunicazione e l'uso di nuovi mezzi di trasporto, il lavoro dei "barrocciai" cadde in crisi ed allora i capannesi divennero per la stragrande maggioranza "mattonai".
In Piazza Rossa infatti, si trova la Statua del Mattonaio, a ricordo di quando la maggior parte dei Capannesi si trasferiva in Italia settentrionale per lunghi mesi per poter lavorare e mantenere la propria famiglia. Barrocciai e mattonai contribuirono alla costruzione della Chiesa di San Giuseppe perchè l’assenza di una chiesa nel paese di Capanne creava notevoli disagi per poter assistere alle celebrazioni religiose perchè gli abitanti erano costretti a recarsi presso la Pieve di Montopoli. I primi quando tornavano a casa alla sera, scaricavano tutto ciò che erano riusciti a raccogliere durante la giornata di lavoro: pietre, rena, ecc... I mattonai che rientravano dai lunghi mesi trascorsi nell'Italia settentrionale invece davano parte dei loro risparmi e successivamente costruirono una fornace per la realizzazione dei mattoni per edificare la chiesa.La facciata della chiesa si presenta interamente realizzata in mattoni a faccia vista e nella lunetta mosaicata che sovrasta il portone d’ingresso è raffigurato San Giuseppe con il bastone fiorito nella mano destra.
L’Edicola Sacra della Madonna del Buon Viaggio, caratterizza il paese di Capanne e custodisce l’immagine sacra . Troviamo notizie del quadro in alcuni documenti che parlano della vendita della proprietà della "Villa", divenuta poi OASI, da parte del Marchese Pucci al cav. Gazzini. Quest’ultimo entrato in possesso della Villa vi trovò fra le altre cose, diverse immagini che riproducevano la Madonna. Fra queste anche quella che ora è custodita nell’edicola e che racconti popolari attribuiscono ad un pastore che dipinse su una tegola piana l’ immagine scrivendo alla base "Immagine miracolosa della SS. Madonna del Buon Viaggio". Il Cav. Gazzini rimasto favorevolmente impressionato dal dipinto ,nel 1838 fece costruire l'edicola .
L'ultima domenica di settembre viene celebrata la Festa della Madonna del Buon Viaggio, in ricordo dei mattonai che a fine estate tornavano dal nord-Italia e in questa domenica ringraziavano Maria Santissima della protezione ottenuta e del ritorno al proprio paese. Le celebrazioni iniziano nella settimana precedente e terminano con una solenne processione sulla strada principale del paese e i fuochi d’artificio.
Da qualche anno si è costituita l’Associazione Barrocciai Capannesi che , in ricordo dell’antica professione , ha ideato “il Palio der Barroccio”. Si inizia con il corteo storico al mattino e le corse nel pomeriggio lungo i 600 metri di via Nazionale, dove ogni rione è chiamato a trainare il barroccio alternando due coppie di tiratori. Quattro i rioni in gara: via Dante (colori giallo e nero) , il Piazzale (colori rosso e verde), la Bua (colori giallo e blu) e Braalone (colori arancio e nero).